Il festival inizia al suono di una grande conchiglia
Matavaa la parola chiave del festival delle isole Marchesi, l’amica Delphine, sindaco di Ua Huka mi spiega il suo significato: “ascolta bene, fai attenzione, anche se sei stanco non perdere nulla.”
http://www.youtube.com/watch?v=dAQn1foEU7I
E’ un bel significato, e’ bello che all’interno di un suono così melodioso si racchiuda un importante concetto; qualcuno mi ha detto che la lingua polinesiana e’ una lingua povera, con parecchie parole che hanno significati diversi li si capisce nel contesto della frase, come in Swaili dove nonna e pomodori sono lo stesso vocabolo; qualcuno mi ha detto che e’ una lingua difficile, certo, ogni lingua qualora la si voglia parlare con proprieta’ ha la sua complessita’ anche la mia lingua madre, l’italiano, mi riserva ancora delle sorprese, per non parlare poi del francese, che col mio forte accento domino bene, che mi sorprende con termini nuovi quasi ogni giorno. Il polinesiano, diverso dalla lingua delle Marchesi, ha un alfabeto ristretto di 15 lettere, le parole sono composte per la maggior parte da vocali, anche 2, 3 di seguito, come il piccolo comune dove ho preso la residenza: Faa’a dove, come se non bastasse, l’apostrofo prolunga il suono delle 3 a.
Una cultura orale come la polinesiana, che si trasmette di bocca in orecchio, con particolarità simpatiche, come il non mettere per iscritto la propria genealogia per evitare che qualcuno, recitandola, possa appropriarsi di un’identità non sua, rubandola, o come l’Orero, il concorso di “parola dorata”, dove i partecipanti si esibiscono raccontando leggende e, come un tema in classe, viene affrontato in pubbliche esibizioni dai ragazzi delle scuole. E non e’ forse una sorpresa scoprire il significato di questo suono melodioso che viene lungamente ripetuto nel corso del festival?
I gruppi delle 6 isole sfilano e prendono posizione per ballare
Gli invitati:
Rapa Iti, il gruppo più simpatico, dall’arcipelago delle Australi
I Rapa Nui dall’isola di Pascua
Gruppo multietnico della Nuova Caledonia: Kanak, Walis e Futuna, Polinesia
Gruppo di marchisiani che abitano a Tahiti: Arnold e suo figlio, fiero di partecipare al suo primo festival
Ancora il figlio di Arnold sulla montagna di carne tatuata
Le belle ragazze polinesiane di Castro e i bambini di Montpellier.
Bisognerà aspettare il montaggio del video per poter conoscere meglio il festival, per ora cerco di inserirne qualche spezzone:
Hiva Oa prove notturne, sullo sfondo non e’ un faro ma la luna piena!
Hiva Oa la danza del maiale al lume di candela…
Il saluto di Ua Pou
Ua Huka
Una foresta vivente! E’ Hiva Oa!
Tauata
I guerrieri di Nuku Hiva, pensare che poco prima che ballasse ho fatto colazione col gigante pelato!
E per finire:
Fatu Hiva, la danza dell’uccello raro!
Un assaggio di Rapa Iti